L’idea di aprire l’Accademia di formazione per diventare Costellatori Quantici è nata dal momento che ho capito di aver trovato finalmente quello che cercavo.

Era un giorno soleggiato di marzo e avevo deciso di andare a scoprire cos’erano queste innovative e moderne Costellazioni Quantiche che proponevano Mariella e Dario nella loro Accademia a Salso Maggiore. Li conoscevo già per altri eventi e grazie a due mie amiche terapeute con le quali condividevo altri percorsi spirituali e olistici.

Mi sono piaciuti da subito perché sprigionavano umiltà e amore che mi ha subito fatto scattare una profonda empatia. Ho voluto scoprire cos’erano le Costellazioni che proponevano loro perché avevo già partecipato a quelle familiari “classiche” e c’erano degli aspetti che non mi avevano convinta. Sono arrivata nella sala il sabato mattina per seguire la giornata di teoria e c’era un ambiente rilassato e amichevole.

Ero già ipnotista a quei tempi e facevo sessioni di ipnosi da un paio d’anni. Mi piaceva l’idea di imparare un’altra tecnica da aggiungere alla mia “cassetta degli attrezzi” che già era parecchio fornita e diventare ancora più eclettica in ciò che facevo per aiutare le persone a raggiungere il loro massimo benessere. Come sempre il mio spirito critico mi ha accompagnata e volevo proprio vedere se “quei due lì” mi avrebbero stupita con effetti speciali o se invece sarebbe stata un altro di quei weekend in cui percepivo tanto ego e niente arrosto.

Durante il giorno di teoria Mariella ha spiegato un sacco di cose che sapevo già grazie alla formazione precedente e altrettanti aspetti che non avevo considerato e che mi hanno fatto molto riflettere. Praticamente il tema mi era chiaro, ma lei lo spiegava con dettagli e esempi che arricchivano il tutto in modo eccezionale in maniera fresca, divertente, amorevole e con esempi pragmatici come facevo sempre io quando toccava a me esporre un tema e approfondirlo. “Siamo partiti bene, dai” ho pensato e stavo nel ruolo di osservatrice con un pizzico di presunzione dall’alto delle mie conoscenze che mi facevano sentire preparata. Ma poi vedremo che all’effetto delle Costellazioni Quantiche non ero di cerco preparata… 

La sera sono rimasta a dormire in albergo e con gli altri studenti c’era davvero un clima bellissimo e rilassato.

Il giorno dopo, domenica, ci troviamo nella stessa sala per le Costellazioni Quantiche. Sapevo che avremmo usato dei bigliettini per interpretare i ruoli. Mariella e Dario parlavano in privato con chi voleva essere costellato direttamente (prima differenza con le costellazioni “classiche” dove si parla davanti a tutti e che non mi piace) e poi scrivevano su un bigliettino l’energia da mettere in campo (qualsiasi cosa, anche emozioni o progetti p. es.) e poi il bigliettino veniva piegato per nascondere la scritta.  Quindi nessuno sapeva cosa stava per portare in campo e bisognava affidarsi al puro intuito (seconda differenza che mi entusiasmava dato che secondo me a volte, sapendo il ruolo, accadeva che la persona inserisse interpretazioni sue e non neutre). In seguito tornavano nella sala e il/la costellata consegnava il bigliettino piegato a chi sentiva dentro di sé che avrebbe potuto interpretarne l’energia contenuta. Roba da pazzi direbbe qualcuno e in effetti è davvero pazzesco che si possa entrare in questa osservazione, anche se il tutto è spiegabile grazie alla fisica quantistica.

Alla fine della Costellazione Quantica Mariella o Dario, a dipendenza di chi lavorava, svelavano le energie che avevano scelto di mettere in campo e quello che riguardava ognuno anche in base a chi riceveva il bigliettino. Questa sì che era una novità! Quindi anche chi prendeva l’incarico di entrare in campo al servizio del costellato non era stato scelto a caso e riceveva anche lui/lei una spiegazione del perché e di cosa aveva elaborato. Eccezionale! Ero super carica e decisamente entusiasta di questo nuovo metodo che ti “obbligava” ad entrare nella neutralità della connessione col campo quantico e dove tutti, costellato e partecipanti, erano al servizio del bene gli uni per gli altri e tutti ne traevano benefici. Avevo la percezione che il campo si muoveva in modo così perfetto da essere incredibile, ma quella era la mia mente che faceva fatica ad avere fiducia, mentre il cuore era già sul pezzo in totale affidamento. “Eccezionale!” pensavo entusiasta e mi godevo con occhi pieni di meraviglia quello che succedeva nelle nuove costellazioni.

Ero assorta nei miei pensieri osservando e scrutando gli altri mentre osservavano la propria realtà attraverso la connessione che si creava in ogni costellazione che non mi ero quasi accorta della persona che si stava avvicinando a me.  Io ero seduta e lei in piedi che mi offriva un bigliettino e mi chiedeva se volevo accettarlo per entrare nel campo. Ho detto sì con un tonfo al cuore e l’ho preso subito tra le  mani. C’era qualcosa di sacro e così importante in quel gesto da farmi mancare il fiato  ed è successo qualcosa di davvero inaspettato…