La paura dei sentimenti è come quella del mare profondo per chi non sa nuotare.

Solo chi ha rischiato di annegare la può capire.
Appena si va oltre la superficie, si fa avanti il terrore di «non toccare» più e di sprofondare nel blu scuro, incontrollabile, della dipendenza. Più comodo e rassicurante galleggiare in superficie.

Eppure, si impara a nuotare.

A fatica, rischiando di bere un po’ d’acqua salata, anche grazie a bravi maestri di nuoto. Si può dunque imparare a non aver paura dei sentimenti; a non credere troppo in essi, a lasciare che ci attraversino. A

d abbandonarci là dove non tocchiamo, scoprendo che invece di annegare, avverrà quello che si verifica con stupore improvviso in mare aperto: lasciarsi trasportare con dolcezza dalle correnti.

Senza badare alla costa lasciata e alla destinazione: un cuore assecondato con fiducia conduce sempre in porti cari alla nostra Anima.

(tratto da un libro di Gabriele Policardo)