Cosa spinge una coppia ad incatenarsi ad un matrimonio/unione tossica? Quali sono le ragioni che li spingono a sacrificare sé stessi e a continuare a soffrire “per sempre” piuttosto di separarsi e ricominciare una nuova vita?

dipendenza economica in coppia

1° alibi: La dipendenza economica

Molte donne rimangono imprigionate in un matrimonio al quale avrebbero messo un termine se solo avessero avuto le risorse finanziarie necessarie a poter vivere una vita indipendente. Purtroppo, la precarietà, la discriminazione nel mondo lavorativo di cui la donna è ancora oggetto ‒ una donna con figli o in età fertile o in tarda età non è ancora vista come un buon “investimento” da parte di molte aziende ‒ spinge molte donne a stringere i denti e a rinunciare alla propria libertà.
D’altro canto, pure gli uomini si ritrovano a dover affrontare, per es. in caso di divorzio, delle spese difficili da affrontare e che li porterebbe ad un certo stato di precarietà, motivo per il quale molte coppie, pur di evitare queste grosse difficoltà finanziarie, preferiscono accantonare l’idea di una separazione che permetterebbe loro di vivere una vita più sana.

Si potrebbe vivere da separati nella stessa casa?
Sì, a patto di rispettare questi due punti:
– gli spazi dell’altro
– permettergli e permettersi di ricominciare una nuova vita
(tratto da eticamente.net)

Consigli:
1) Meglio prevenire! Perché non investire in un percorso di coppia per ritrovare l’affinità che c’era inizialmente e costruire una relazione sana ed evoluta?
https://www.soniaboschi.com/ottavo-modulo-sblocca-la-tua-energia-sessuale/
2) In qualsiasi caso, anche nell’eventuale separazione/divorzio essere seguiti e sostenuti da un/a consulente/terapeuta è molto importante! Non sottovalutare il lutto collegato a questi eventi!
https://www.soniaboschi.com/workshop-divorzio

siamo insieme per i bambini

2° alibi: Restiamo insieme per i bambini

Sfatiamo subito un mito: un bambino non cresce con dei problemi perché i suoi genitori sono divorziati ma perché vede i suoi genitori profondamente infelici.
Ad un bambino non basta la sola presenza dei genitori per crescere bene: ha bisogno d’amore e di un ambiente sano per svilupparsi. Se i suoi genitori sono troppo impegnati a farsi la guerra, non potranno concentrarsi sul loro figlio nel supportarlo nella sua crescita e nell’aiutarlo ad affrontare e risolvere i suoi problemi, visto che saranno troppo presi dai loro propri problemi!
Se i vostri figli crescono in un ambiente caratterizzato da litigi quotidiani, urla, porte che sbattono, indifferenza, sofferenza, violenza fisica o psicologica e pianti soffocati pensi davvero che sia sano dare questo esempio di relazione? I bambini imparano dal padre ad amare e dalla madre ad essere amati. Quindi? È meglio farli crescere in un ambiente calmo con genitori separati e sereni.
Genitori felici, bambini felici.
(tratto da eticamente.net)

Consiglio:
1) Meglio investire in un percorso di coppia per ritrovare l’affinità che c’era inizialmente e costruire insieme una relazione sana ed evoluta.
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2) In qualsiasi caso, anche nell’eventuale separazione/divorzio essere seguiti e sostenuti da un/a consulente/terapeuta è molto importante! Non sottovalutare il lutto collegato a questi avvenimenti!
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5 alibi per vivere insieme infelici e scontenti

3° alibi – Il nodo sado-masochista

Questo tipo di coppia è estremamente tossico perché si basa su un equilibrio nevrotico: da una parte c’è una persona profondamente insicura e svalorizzata che cerca qualcuno in grado di “mantenere” questo suo stato e dall’altro lato c’è una persona che cerca una preda, una vittima, in grado di sopportare la valanga di risentimento, rabbia e frustrazione che sente all’interno di sé e di cui cerca di liberarsi.
Frasi del tipo “Mi fa soffrire, ma voglio solo lui/lei”, “Non posso lasciarlo/a e sono sicuro che cambierà”, “vedo il suo potenziale e con me può cambiare” sono correnti nelle discussioni tra amici/parenti che, di fronte all’evidente sofferenza della persona “predata” che hanno di fronte, non possono fare altro che scuotere la testa e mettersi le mani tra i capelli.
Qui l’amore non c’entra: una coppia del genere è una coppia unita dal dolore, dalla sofferenza interiore che si rispecchia nell’uno e nell’altra e che tenta di trovare un equilibrio tra questi giochi di specchi.
Queste sono le coppie dove uno dei due partner subisce abusi e violenze e non riesce ad andarsene perché “ama troppo” l’altro. Questo non è amore: è dipendenza. E entrambi hanno bisogno di aiuto per uscirne.
(tratto da eticamente.net)

4 alibi per stare insieme

4° alibi – La paura di rimanere solo/a

Restare insieme per non rimanere soli, anche se in realtà lo si è già

Per motivi evoluzionistici legati alla sopravvivenza, gli esseri umani hanno paura del rifiuto e di essere allontanati. Qual è la motivazione alla base di questo comportamento?
All’epoca dei nostri antenati, conservare legami di protezione e collaborazione con il proprio gruppo sociale era essenziale per la sopravvivenza dell’individuo e dell’intera specie. Dunque, essere esclusi e allontanati costituiva un rischio concreto per la propria vita. Il nostro cervello si è quindi evoluto, identificando come una seria minaccia l’eventualità di essere respinti, isolati, dimenticati. Questa strategia evolutiva si manifesta con segnali di stress da separazione e motivazione alla ricongiunzione. Alla luce di tutto ciò possiamo proprio affermare che rimanere soli spaventa per natura.
In altre situazioni, la paura non è antica ma attuale. Ciò accade soprattutto in seguito a un lutto o a un divorzio: qui la solitudine si identifica con il fallimento, la frustrazione, la paura del cambiamento.
In altri casi ancora, la solitudine ha a che fare con l’idea del futuro. Quindi, la paura riguarda uno scenario in cui ci si immagina soli negli anni a venire, senza la possibilità di condividere e ricevere sostegno.
Intraprendere un interrompere queste ripetizioni e reazioni inconsce è necessario per avere la possibilità di costruire una relazione sana e evoluta.
(tratto da eticamente.net)

Consiglio:
1) Meglio investire in un percorso di coppia per ritrovare l’affinità che c’era inizialmente e costruire insieme una relazione sana ed evoluta.
2) In qualsiasi caso, anche nell’eventuale separazione/divorzio essere seguiti e sostenuti da un/a consulente/terapeuta è molto importante! Non sottovalutare il lutto collegato a questi avvenimenti!

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finché morte non ci separi

5° alibi – Finché morte non ci separi

Per fortuna, il peso di questa promessa sta lentamente svanendo, ma ha avuto la possibilità di seminare il suo lotto di infelicità attraverso il tempo soprattutto nelle famiglie più religiose, dove la separazione e il divorzio erano visti come un grave disonore.
Il fatto di sentire la morte come unica possibile liberazione ad un’unione infelice può portare ad uno stato tale di tensione e malessere da portare ad atti sconsiderati e nei casi più gravi a violenza domestica, suicidio e omicidio. “Morte”, appunto.
Un matrimonio/unione dovrebbe basarsi sull’amore, la crescita e il benessere. La relazione dev’essere un arricchimento!
Un matrimonio non dovrebbe stare in piedi fino al funerale di uno dei due partner ma finché tra loro ci sarà la voglia di impegnarsi per la coppia, quindi finché ci sarà amore.
*“finché continuerò ad amarti” suonerebbe decisamente più saggio!
p.s. attenzione alle promesse che diventano ganci energetici e non ci permettono di essere liberi/e di creare nuove relazioni sane

(tratto da eticamente.net)

Consiglio:
1) Meglio investire in un percorso di coppia per ritrovare l’affinità che c’era inizialmente e costruire insieme una relazione sana ed evoluta.
2) In qualsiasi caso, anche nell’eventuale separazione/divorzio essere seguiti e sostenuti da un/a consulente/terapeuta è molto importante! Non sottovalutare il lutto collegato a questi avvenimenti!