spirituale non buonista di sonia boschi

Essere spirituali non significa essere buoni, significa essere veri, presenti a sé stessi.

Non può esistere nessuna spiritualità se non abbraccia tutta la sfera delle emozioni umane. Siamo spirituali quando siamo radicati in noi stessi, connessi con il nostro ventre profondo e con tutte le nostre emozioni.
Spirituale non è colui che abbandona il sentire terreno, la carnalità, ma è colui che fa del sentire un’esperienza incarnata. È il corpo stesso che diventa preghiera e radice.

La bontà a ogni costo, la positività a ogni costo non ci rendono migliori se non sono un moto naturale del nostro cuore.
Ci hanno spesso inculcato il senso di colpa se sentiamo rabbia, se non siamo buoni abbastanza, se proviamo invidia, se ci concediamo tutte quelle emozioni che vengono considerate “negative”.
Siamo spirituali anche quando siamo arrabbiati o abbiamo paura, smettiamola di pensare il contrario.
Bisogna, invece, imparare a stare nelle emozioni, perché ogni emozione ha bisogno di essere vista, accolta e integrata, senza doversi sentire sbagliati o colpevoli.

Non posso fingere di non provare rancore se sono arrabbiato, ma posso accogliere dentro di me quella rabbia senza negarla e poi trasformarla in cambiamento.
Tutti i sé rinnegati diventano infelicità, tutto ciò che per troppo tempo oscuriamo rischiamo di farlo diventare paura, panico, depressione.
Questa è la spiritualità delle emozioni: accogliere ombra e luce per essere interi.

(tratto dal web)