tu modifichi realtà

Nel cuore della nuova visione del mondo indotta dalla reale comprensione dei principi di fisica quantistica giace un concetto rivoluzionario: non esiste distinzione tra l’osservatore e la cosa osservata.

Questa idea ha implicazioni profonde sulla nostra percezione della realtà e sulla natura stessa dell’esistenza.
Tradizionalmente, siamo abituati a pensare all’osservatore (noi stessi) come separati e distinti da ciò che osserviamo (il mondo esterno). Quella che la fisica quantistica, tuttavia ci invita a considerare, è una realtà diversa: non esiste un “io” che osserva e un “altro” che viene osservato. Invece, ciò che esiste è solo l’osservazione, un flusso continuo e indivisibile di consapevolezza.

Il Mondo come Percezione:
Il mondo, infatti, non è composto da un insieme di oggetti solidi e permanenti, ma è costituito da eventi o percezioni. Sì, hai letto bene, solo eventi e percezioni. Ogni cosa che percepiamo non è un’entità statica, ma un avvenimento dinamico all’interno della Coscienza. Questo ci porta a riconsiderare la realtà stessa: non è un palcoscenico esterno su cui si svolge la vita, ma un’esperienza interamente modellata e vissuta nella mente.

Il fulcro di questo pensiero è l’idea che l’osservatore come entità separata, è un’illusione. La nostra convinzione di essere osservatori distinti dal mondo è un grossolano errore di identificazione. Pensiamo di essere il regista dietro la macchina da presa, ma in realtà siamo il processo stesso di creazione del film.

Questa errata percezione è la radice di molte delle nostre sofferenze e confusioni.
Accettare questa visione non è solo un esercizio teorico, ma ha profonde implicazioni spirituali e pratiche. Nella vita quotidiana può portare a un maggiore senso di connessione con il mondo che ci circonda, riducendo la sensazione di isolamento e separazione.

Sul piano spirituale ci apre la porta a una maggiore comprensione di noi stessi come parte integrante di un tutto indivisibile.
Un viaggio affascinante da percorrere con la profonda consapevolezza che tutto, ma proprio tutto, comincia e finisce dentro di noi.

Tratto da un testo di Paolo Marrone
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