le parole sono potenti

Il significato che diamo alle parole crea il nostro mondo, letteralmente.

Come lo fa?

Lo fa attraverso la vibrazione che corrisponde al significato che la mente le attribuisce.

 

Del resto, il mondo è fatto di energia, non di cose o persone.
Possiamo associare le vibrazioni alle note musicali.

Un DO lo si può suonare a diverse ottave, e benché il suono appaia diverso alle nostre orecchie, sempre di DO si tratta.

Vale lo stesso per le parole. La parola “accettazione“, per esempio, ha una frequenza elevata per chi ha realizzato di essere l’unico creatore della propria realtà, mentre risuona con una frequenza molto bassa nella mente di chi crede di essere succube di un mondo esterno su cui non ha alcun potere.

Il risultato è nettamente diverso, in termini di realtà creata, perché nel primo caso la parola diventa uno strumento per agire sulla propria realtà attraverso la profonda comprensione del fatto che porsi in opposizione a ciò-che-è non fa altro che rinnegare il proprio potere sul mondo, mentre nel secondo caso la parola risuona con la stessa frequenza della “rassegnazione”, creando una realtà corrispondente in cui il soggetto sarà succube di circostante esterne.

Di conseguenza non è la parola in sé ad essere o meno pericolosa. Il problema è nel significato che le diamo, soprattutto a livello inconscio.

Ecco che quindi il lavoro da fare non è tanto sull’uso (o sulla demonizzazione) delle parole, che in quanto strumenti di comunicazione sono neutre, quanto piuttosto sulla realizzazione del nostro immenso potere, affinché le stesse parole diventino strumenti a supporto di un sano percorso di crescita